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sabato 15 giugno 2013

Il Signore degli Anelli (cenni)

Un Anello.
Basta un anello nella mitica fiaba di Tolkien, che viaggia tra il fantasy e lo storico, per sconvolgere il mondo e portare la paura e il male in ogni dove.
Terra di Mezzo. Terza Era. Frodo è un piccolo uomo (un hobbit, nel gergo Tolkeniano) che passa i suoi giorni spensierati nella Contea, dove birra e cibo abbondano indisturbati. Suo malgrado e senza saperne nulla, viene in possesso di un anello misterioso che attira a sé le forze del male. E’ grazie a Gandalf, un amico stregone  vagabondo, che Frodo viene a conoscere gli spaventosi poteri dell’anello, e solo allora deciderà di partire verso il monte in cui è stato forgiato per distruggerlo definitivamente. “E’ l’anello del male, l’anello di Sauron” lo avverte il vecchio mago con voce tremante, e così ha inizio l’avventurosa epopea che porta il piccolo eroe  -il mezzuomo-a vagare per l’intero mondo Tolkeniano fino a raggiungere il Monte Fato e procedere alla sua distruzione. Lungo il suo cammino, irto e impervio, Frodo incontrerà molti compagni d’avventure, partendo dagli hobbit come lui (il fedele Sam Gamgee, gli amici Merry e Pipino fino all’ambiguo Gollum) fino ad incontrare esemplari di ogni razza esistente: Umani, Elfi, Nani, Orchi, Stregoni e quant’altro.

L'intero romanzo è diviso in tre libri ossia:"La compagnia dell'Anello","Le due torri" e "Il ritorno del Re".
Il racconto è poi molto minuzioso nelle descrizioni ed anche attraverso le vicende piu banali riesce a comunicare messaggi nascosti che però solamente un lettore attento può individuare ed interpretare.
Gli ambienti e i personaggi sono studiati con la massima accuratezza combaciando in armonia venendo a creare situazioni magiche e particolari degne di Tolkien.
Insomma,non una storia ma LA storia, che non a caso Tolkien ha impiegato circa 15 anni a scrivere, con una precisione incredibilmente reale – incredibilmente “storica” – che rende l’intero libro come se fosse vero. Giusto per portarne l’esempio, i vari canti poetici che i personaggi intonano durante le loro chiacchierate  sono in realtà poesie che non vogliono distrarre o annoiare il lettore, bensì rendere sempre più consistente quell'alea di realismo che impernia tutto il libro.
E ad aumentare questo senso di realismo sono anche le appendici (inserite alla fine della terza parte, Il Ritorno del Re), in cui Tolkien racconta la storia delle varie Ere passate e future della Terra di Mezzo, con una minuziosità tale da rimanere allibiti. La costruzione dell’universo Tolkiano è perfetta, è un meccanismo i cui ingranaggi si sfiorano continuamente e intrecciano le basi della storia in maniera indissolubile. Ci sembra di leggere un libro di storia, ma con quel tocco di magia che solo il romanzo sa darci.
Magia che ci viene regalata dalle ambientazioni fantasy imperdibili o dalla comparsa di personaggi a tratti indimenticabili.


P.S. Per chi fosse interessato ad approfondire la conoscenza dell’universo creato da Tolkien (il cui nome è Arda), lo scrittore inglese vi ha dedicato una serie di altri libri – in cui si possono incontrare alcuni dei personaggi del Signore degli Anelli – tra i quali vanno sicuramente citati “Il Silmarillion” e “Lo Hobbit”

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