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venerdì 20 dicembre 2013

Lo hobbit-La desolazione di Smaug

Sotto la guida di Thorin scudodiquercia Gandalf, Bilbo e i nani sono in viaggio verso la Montagna Solitaria. Per raggiungere la meta occorre attraversare il Bosco Atro, territorio degli Elfi.
Le profonde avversità tra la razza dei nani e quella elfica causano un forzato rallentamento dei protagonisti che, salvati da Bilbo, riprendono il proprio cammino verso Esgaroth sino al raggiungimento del covo di Samug.
La desolazione di Smaug si distingue immediatamente dal film che lo precede.  Jackson affina ancora di più le tecniche di ripresa regalando scenografie e battaglie incredibili.
I paesaggi pur mantenendo la cupezza già evidenziata nel precedente capitolo risultano credibili vista la numerosa mole di dettagli a cui il cinasta non rinuncia mai.
Anche i costumi e il corredo delle armi sono assolutamente perfetti e riguardo ai combattimenti credo che sia stato fatto un vero passo in avanti perchè l’epicità di alcune scene è assolutamente galvanizzante (ricordate queste parole: “botti nel fiume”).
Osservando gli scontri, lunghi e numerosi, disseminati lungo la pellicola si ci si rende conto del lavoro di ricercatezza che è stato fatto in sede di studi preliminari per creare dei distinti stili di combattimento per ciascuna razza.
La brutalità degli orchi è estrema, violenta e ad essa si contrappone la forza cieca dei nani sopra la quale si erge il nobile ed algido stile di combattimento elfico.
Ciò non toglie che, a prescindere dallo stile, ogni scontro si chiuda sempre con un massacro fatto di decapitazioni e violenza che sembra presa in prestito da “I mercenari” piuttosto che da un racconto fantasy.

giovedì 28 novembre 2013

Google Glass

Google Glass è il nome degli innovativi occhiali del colosso delle ricerche online, che permetteranno a chi li indossa di avere delle informazioni sulla realtà che ci circonda grazie allarealtà aumentata. Sta divenendo dunque effettivo il progetto futuristico alla Minority Report che, fino a pochissimi anni fa, era relegato a vera e propria fantascienza.

Uscita e prezzo dei Google Glass

Il colosso di Mountain View ha finora reso disponibile una edizione (Explorer) dei Google Glass dedicata agli sviluppatori, con unità limitate che sono acquistabili al costo di 1500 dollari. Il progetto procede a ritmo spedito e, sebbene Google non abbia ancora fornito alcuna conferma sul debutto nei negozi del dispositivo, i Glass dovrebbero essere disponibili entro la fine dell’anno, o al massimo durante la prima parte del 2014, a un prezzo che potrebbe variare dai 299 dollari ai 500 dollari. Un costo al pubblico accessibile permetterebbe senza dubbio alla peculiare tecnologia (di sicuro fascino) di farsi strada nel mercato degli indossabili. Varie le colorazioni che saranno disponibili al lancio: nero, bianco, arancio, grigio e celeste. Chi porta già gli occhiali da vista non dovrà preoccuparsi: Google è al lavoro su versioni alternative dei Glass che comprenderanno anche lenti graduate.

Cosa si potrà fare con i Google Glass?

Secondo numerosi sviluppatori che hanno già avuto modo di testare gli occhiali, i Google Glass sono talmente innovativi che non se ne potrà più fare a meno perché cambiano la vita. Ciò è dovuto alle numerose funzionalità che possiedono. Innanzitutto, il dispositivo si comanda tramite i comandi vocali e/o il touchpad inserito sul lato destro: semplicemente usando la propria voce, chi li indossa potrà effettuare ricerche su Google e visitare i siti Web desiderati, leggere le notizie online, controllare i social network, utilizzare gli Hangout per avviare videoconferenze con i propri amici e mostrare loro ciò che si sta guardando in quel momento, telefonare, visualizzare i messaggi (SMS) e inviarne uno nuovo, tradurre un testo da una lingua di origine a una di destinazione, scattare fotografie, registrare video, condividere ogni contenuto sui canali sociali e utilizzare Google Maps per ottenere indicazioni stradali.
Queste sono le feature offerte direttamente da Google, ma gli sviluppatori terze parti sono già al lavoro su numerose applicazioni volte ad estendere le possibilità dei Glass. Tra queste, ve n’è ad esempio una che permette di identificare un amico nella folla sfruttando il riconoscimento facciale, e un’altra che consente di dettare un’email: ben si comprende perché un oggetto simile, in grado di far “scomparire” l’hardware all’interno di un semplice paio di occhiali, si candidi a diventare la “next big thing” nel contesto di quella che sarà la nuova ondata di tecnologia indossabile.

sabato 16 novembre 2013

Da una discarica al tetto del mondo!

Rupee è un cane da guinness: è diventato famoso perché è il primo cane al mondo ad aver scalato la vetta più alta del mondo. Ha infatti raggiunto il campo base del monte himalayano, a 5.181 metri sul livello del mare, con la sua umana Joanne Lefson.
Tuttavia l’evento più straordinario nella sua vita non è questo, ma l’incontro stesso con la sua amica umana che, solo poche settimane prima, lo ha salvato da una discarica in India. Infatti Joanne, sudafricana ex giocatrice professionista di golf, l’ha trovato mentre vagava solo e abbandonato per una discarica di Ladakh, nel Nord dell’India.
Joanne l’ha preso con sé e l’ha portato sul tetto del mondo!

lunedì 30 settembre 2013

Il mio robot




All'inizio lo avevo pubblicato x sbaglio va beh spero vi strappi un sorriso!!!

venerdì 27 settembre 2013

Aiuto "Festival della carne di cane" entrate

La Cina si sta preparando per il suo Yulin "IL FESTIVAL DELLA CARNE DI CANE" 21-23 giugno, dove saranno torturati, uccisi e mangiati decine di migliaia di cani (regolazione autonoma)

 Per chi non avesse ancora firmato contro il consumo della carne di cane in Cina, questa è la petizione:http://www.change.org/petitions/stop-horrific-dog-meat-trade-demand-china-make-animal-cruelty-laws



Aiutateci a salvare le vite dei nostri migliori amici...basta andare sul LINK IN ALTO e compilare la scheda, è ora che finisca questa atrocità...i cani hanno dei sentimenti, nessuno ,penso, vorrebbe morto il suo cane quindi vi prego dateci una mano e mettiamo fine a questo crimine è gratuito basta compilare e grazie...fatelo per loro i nostri veri amici 

martedì 24 settembre 2013

Jenins, museo di Tolkien

Quasi duecento persone, ben undici nazioni presenti, rappresentanti di molte società tolkieniane, artisti, pittori e persino un nutrito gruppetto di Goblin musicanti. Sono questi i testimoni della cerimonia di apertura del Greisinger museum a Jenins, in Svizzera. Gli invitati in questo angolo del cantone dei Grigioni hanno avuto modo di visitare in anteprima assoluta il primo museo al mondo interamente dedicato alla Terra di Mezzo. È la più grande collezione di opere pittoriche, disegni, libri, armi, merchandising e tutto quel che è stato realizzato o ispirato alle opere di J.R.R. Tolkien. Dopo circa 7 anni di lavori, il Greisinger Museum è stato inaugurato e verrà aperto al pubblico il prossimo 1 ottobre 2013. C’era anche l’Arst e questo è il nostro resoconto.

La cerimonia d’apertura

Museo Jenins: inaugurazione«Dopo Heidi, questa è ora anche la casa di Tolkien». Così al taglio del nastro ha esordito Baseli Werth, il sindaco di Jenins e presidente della comunità montana, ricordando con orgoglio come Meienfeld sia il paese dove la scrittrice Johanna Spyri aveva la casa di vacanza dei nonni che poi è diventata la casa museo di Heidi. E l’auspicio che Jenins segua l’esempio del suo paese vicino è ben fondata, vista la partecipazione alla cerimonia. Da tutto il mondo vengono a visitare la casa di Heidi, lo stesso probabilmente accadrà per questa ricostruzione a grandezza naturale della casa di Bilbo Baggins, costruita in molti suoi dettagli, perfino nella pendenza del terreno. Prima di aprire la porta rotonda che dà accesso al museo, tutti i visitatori hannoVisita museo Jenins: Ivan Cavini dovuto infilare delle pattine trasparenti per proteggere il pavimento non ancora finito. L’aria di opera incompleta è stata palpabile, ma questo ha aggiunto alla visita un valore aggiunto visto che c’è ancora un mese all’apertura ufficiale e i dettagli da sistemare sono pochi. Per godere meglio della visita, i partecipanti sono stati divisi in numerosi gruppi: la comunità più numerosa (circa 30 presenze) erano proprio gli italiani, che hanno avuto due gruppi.

La visita al museo

Museo Jenins: visita«Il museo avrà rilevanza internazionale, non c’è nulla di simile in tutto il mondo», ha detto il fondatore Bernd Greisinger. E i numeri parlano già da soli: circa 400 metri quadrati di esposizione, oltre 600 dipinti originali di più di 100 artisti (tra cui Roger Garland, i fratelli Hildebrandt, Alan Lee, Ted Nasmith), 3000 libri, 7 anni di lavori e un costo di 2 milioni di euro. Tutto è iniziato da una semplice collezione. A un certo punto, Greisinger si è accorto che la sua passione aveva assunto proporzioni più grandi: «So che quando mi metto a raccogliere qualcosa, lo faccio in maniera completa. Poi mi sono accorto di avere oltre 400 scatole di oggetti, quadri o libri!». Così, l’ex imprenditore tedesco ha deciso di realizzare il suo sogno. «Sette anni fa, ho conosciuto Davide e Ivan, gli ho mostrato il giardino dietro casa e gli ho detto: “Qui verrà un museo per Tolkien”. Loro mi hanno guardato e mi hanno detto: “È una pazzia!”. Oggi gli posso dire che avevo ragione io!». Il direttore artistico Davide Martini e quello creativo Ivan Cavini sono state le due guide del gruppone italiano: la visita è così stata molto più ricca di dettagli, ricordi personali e curiosità sulla realizzazione. Museo Jenins: visita«Leprime tre stanze vogliono rappresentare una casa hobbit della Contea», racconta Cavini, «io sono subentrato dopo e ho potuto far poco qui. Ci sono ancora alcune cose da sistemare: il camino, le porte, c’è anche una cucina!». Alla quarta salala scena cambia radicalmente: «Volevo dar l’idea che gli hobbit vivono felici, ma sono inconsapevoli del pericolo che incombe su di loro», spiega. È questa la funzione della stanza con la porta di Moria, un trono per il Re Stregone e gli Orchi che spuntano dalle rocce. Il blu e il nero spiccano nettamente, con dipinti a tema, come il famoso “quadro nero” di Angelo Montanini, che in base al tipo di illuminazione usata può far sparire dettagli o mostrarne altri. Uno stretto passaggio con gradini che scendono, porta direttamente a un ambiente ancor più cupo: nelle viscere della collina, la quinta sala è dominata dall’impressionante Balrog, che sbuca letteralmente fuori da un muro, con la frusta di fuoco e una posa plastica: «Qui vedete il Balrog al buio, ma una luce fluorescente lo colpirà. Si noterà così soltanto l’ombra e il fuoco che divampa dall’interno». Questa è la stanza di Moria e dei Nani. In un lato, le rune scolpite fanno da guida: «Si può leggere tutta la prima parte del Silmarillion. È in inglese, la lingua di Tolkien. Ci abbiamo messo due mesi per realizzarle», racconta Cavini. La sesta sala è contigua e ospita un Troll di caverna che distrugge una porta, contrastato da un guerriero dei Nani. «Avevo fatto il Troll per un progetto scolastico, ma per inserirlo abbiamo scelto una scena dinamica, con i detriti e i dettagli.Visita museo JeninsDevo ancora finire il taglio dell’occhio che non mi convince». Si passa così alla settima sala: siamo a Rivendell! Una stanza molto ampia, piena di luce e di respiro: «Siamo al centro del museo, dopo le stanze buie, serviva per forza un po’ di ristoro! Non è così chiaro, ma l’idea era di avere un ambiente Galadriel e Lorien sulla destra e uno Elrond e Rivendell sulla sinistra». In effetti, la scenografia e i quadri aiutano molto a differenziare. Attraverso i due enormi Argonath e risalendo il fiume, si passa al ballatoio di Rohan, tutto dominato dal legno, da sculture di cavalli e dalle teche dei libri più importanti. Ottava sala: sempre a Rivendell, ma in un porticato pieno zeppo di quadri, con un balcone e una stretta scala che scende al piano inferiore. «A Minas Tirith il bianco domina. Le colonne a semicerchio creano una finta prospettiva per rendere l’idea che la stanza sia molto più grande». Ci sono anche due teste di leoni in pietra che vengono direttamente dal caminetto di casa Tolkien. Dietro una porta la nona sala deve essere ancora allestita. Sarà lo studio di uno stregone a Gondor: «Pensavo a quello di Pallando, di cui non si sa nulla», rivela Cavini. Tramite un cunicolo buio, lunghissimo e zeppo di dipinti originali si arriva infine alla decima sala, quella della “wilderness” in cui tutto è sotto il controllo di un enorme e spettacolare Barbalbero.Visita Greisinger Museum«Volevo che il pubblico potesse toccare fisicamente l’Ent e rendersi conto che è imponente. Tutto il busto è attaccato al soffitto, solo le gambe giungono fino a terra, così rimane moltissimo spazio. I rami sono dappertutto e in alcuni sono posizionate le luci». L’ultima sala è quella del cinema, ma la sala ha un elemento letteralmente fantastico. Un drago Smaug volteggia sugli spettatori, ma non tocca il soffitto. «L’ho fatto vicino casa, in un capannone per le galline. È stato il primo che ho fatto da solo: mi avevano detto che sarebbe stato impossibile non farlo in loco. Io ho creato in 11 pezzi e gli ho dato la sensazione della rotazione…»

La festa della Contea

Greisinger museum: collezione libri«Spero di non essere etichettato come quello che fa i mostri giganti!», scherza Cavini. «Nel museo ci sono anche 6 o 7 opere con la mia firma. Inoltre, oltre a illustratore e scenografo, sono anche un fumettista, scultore e tanto altro», è lo sfogo. Dopo gli applausi doverosi, tutta la compagnia si è sciolta in una festa collettiva nella migliore tradizione hobbit. Tanto cibo, soprattutto gli immancabili wurst, tante bevande, un liquore al ribes, e il famoso vino locale, il Maienfelderprodotto appunto sui pendii circostanti. La serata è stata impegnata dai ringraziamenti gli annunci, i molti regali a Greisinger, i folletti mangiafuoco, la lotteria per vincere un bozzetto di Donato Giancola e gli spettacolari fuochi d’artificio che a notte fonda hanno riempito il cielo sopra le nostre teste. «Siamo una grande famiglia», ha concluso Greisinger, «ma dobbiamo essere molto più uniti. Questo museo è l’inizio e il futuro sarà riuscire a realizzare una grande International Tolkien Fellowship». Se il buongiorno si vede dal mattino…

"Pubblicato originariamente qui: http://www.jrrtolkien.it/2013/09/08/jenins-museo-di-tolkien-larst-allinaugurazione/
Il resoconto è tratto dal sito dell’Associazione romana studi Tolkieniani, società no profit che conserva, studia, valorizza e diffonde studi e opere relative alla vita e agli scritti di J.R.R. Tolkien. Nel ringraziare per il permesso concesso, invitiamo i lettori a visitare il suo sito qui: 
http://www.jrrtolkien.it "

sabato 21 settembre 2013

...Dove c'è Barilla c'è.. amianto !

Dove c'è Barilla c'è.... amianto!

 E' più facile e veloce bonificare uno stabilimento di  9,58 ettari pieno di amianto o tappare la bocca ad un giornalista scomodo corrompendo Aruba per fargli chiudere il sito?

Per la Barilla evidentemente la seconda ipotesi è stata più conveniente. Forse pensavano che tappando la bocca ad un giornalista non ci sarebbe mai stata una cassa di risonanza... e qui si sbagliavano di grosso perché adesso metteremo in moto la macchina del fango.

La nota holding Barilla, produttrice di deliziose merendine, pasta, fette biscottate, snack, pani morbidi, sfoglie e merende varie, ha uno stabilimento a San Nicola di Melfi, in Basilicata. Lo stabilimento è pieno di amianto, ha il tetto fatto di eternit nonostante la legge 257 del 27 marzo 1992 che obbliga alla bonifica.

Con tutti i soldi che ha la Barilla, invece di bonificare lo stabilimento, preferisce pagare costose pubblicità che presentano le merendine più "sane" e belle d'Italia.

Il problema dell'eternit è che a lungo andare, si sfibra dando origine a piccolissime scaglie invisibili all'occhio umano. I frammenti volatili, possono, una volta respirati, provocare tumori alle vie respiratorie anche a distanza di anni. In questo stabilimento lavorano oltre 500 persone per un totale di 65 mila tonnellate annue di prodotto alimentare smistato nel nostro Belpaese.

Buone le Nastrine vero? Quello è l'unico stabilimento che le produce, quindi se avete mangiato le Nastrine in vita vostra, sappiate che provenivano da uno stabilimento con tetto in eternit e con moltissime probabilità, il tetto vecchio del 1987, sta già facendo svolazzare le piccolissime scaglie di amianto.

Queste non sono mie inchieste, sono inchieste del giornalista Gianni Lannes, un giornalista con la schiena dritta che lavorava per La Stampa. Il suo lavoro è stato bloccato da mazzette e intimidazioni, quindi ha deciso di continuare aprendo un sito tutto suo, un sito libero dove pubblicare le sue inchieste: http://www.italiaterranostra.it/

Mi sono occupato spesso di divulgare i contenuti del sito di Lannes, perché provo una grande stima per il suo lavoro, perché ci conosciamo un pochettino e perché ci siamo sentiti spesso per motivi di "divulgazione"...

Negli ultimi tempi ho trovato il suo sito "spento", pensavo che forse lo stavano spostando, o stavano facendo modifiche. Ho aspettato, forse troppo. Questa mattina mi sono deciso a prendere il telefono e a chiamarlo; una persona sotto scorta non può sparire per tutto questo tempo, e con amara sorpresa, ho saputo che il sito è stato rimosso illegalmente. Qui sotto le parole di Gianni Lannes:

"La Barilla dei noti fratelli delega il professor avvocato Vincenzo Mariconda con studio a Milano per il lavoro sporco. Invece di rimuovere l'amianto fuorilegge (legge 257/1992) che imbottisce lo stabilimento di merendine e biscotti a San Nicola di Melfi in Lucania, tentano illegalmente di far cancellare il sito del giornale online ITALIA TERRA NOSTRA<http://www.italiaterranostra.it/>. Invece di denunciare alla magistratura per l'eventuale reato di diffamazione a mezzo stampa, tutto da dimostrare o citarci in giudizio in sede civile per un risarcimento danni, chiedono ad Aruba di oscurarci. Questa è la democrazia di chi è socio degli Anda-Buhrle (dall'anno 1979), noti soggetti trafficanti a livello internazionale di armi e ordigni. Se si tiene ad una voce libera è il momento di agire nel solco della legalità per rivendicare concretamente il diritto alla libertà di espressione. Tra l'altro sul caso sono state presentate diverse interrogazioni ancora senza risposta dal governo Berlusconi. BOICOTTIAMO LA BARILLA. SOS: pubblicate sul web e diffondete le inchieste di ITN sull'amianto alla Barilla di San Nicola di Melfi."

Intanto quest'articolo girerà il web in lungo e in largo, mi occuperò personalmente  con tutte le mie forze di divulgarlo quanto più riuscirò tramite amici, blogger, resistenti, Agende Rosse, siti e testate giornalistiche. Non è una minaccia, è un avviso. Consiglio alla Barilla di bonificare al più presto perché Gianni Lannes non è solo, e nemmeno io sono solo. La rete fa rete, e sulla Barilla c'è ancora talmente tanto da dire che l'unico modo per tappare le bocche è quello di mettersi in regola!

Lanterna Verde il film

Milioni di anni prima che la Terra si formasse, un gruppo di esseri chiamati Guardiani dell'Universo creò un esercito di guerrieri intergalattici chiamato Corpo delle Lanterne Verdi armati con l'Essenza Verde della volontà. Divise poi l'Universo in 3600 settori, mandando una Lanterna Verde a proteggere ciascun settore. Una delle Lanterne Verdi, Abin Sur, del settore 2814, sconfigge Parallax, posseduto dall'Essenza gialla della paura, imprigionandolo su Ryut, un pianeta in rovina.
Molto tempo dopo, Parallax riesce a fuggire dalla sua prigione e, mesi più tardi, dopo aver ucciso quattro Lanterne Verdi e distrutto due pianeti, si reca nel settore 2814 e ferisce mortalmente Abin Sur, che fortunatamente riesce a fuggire sul pianeta Terra, dove, prima di morire, incarica il suo anello di trovare il suo degno successore sul pianeta.
L'anello sceglie il pilota collaudatore Hal Jordan, che viene trasportato sul luogo dell'atterraggio, dove Abin Sur lo nomina suo successore, ordinandogli di prendere la sua Lanterna (che serve per ricaricare l'anello), e di pronunciare il Giuramento delle Lanterne. Giunto a casa, Hal riesce, in uno stato di trance, a recitare il giuramento, diventando così la prima Lanterna Verde umana. Hal scopre la straordinaria forza donatagli dall'anello in occasione di una rissa fuori da un bar, riuscendo a colpire e scagliare i suoi aggressori con facilità impressionante. Dopo questo episodio, l'anello lo trasporta sul pianeta Oa, il quartier generale delle Lanterne Verdi. Qui incontra il leader delle Lanterne Verdi,Sinestro, che non si dice entusiasta per il fatto che un umano sia stato scelto come lanterna, ma accetta di sottoporre Hal all'addestramento. Hal apprende che tutti i suoi poteri derivano dalla forza del suo anello, che è alimentata dalla sua stessa volontà. Più è forte la sua volontà e più letale risulterà ogni suo attacco. Hal, però, si rende conto di non essere all'altezza delle altre razze aliene, oltretutto Sinestro lo reputa inadatto al ruolo di lanterna, per via del suo essere troppo timoroso in combattimento. Perciò Hal...

venerdì 20 settembre 2013

Livorno, cane salva intero condominio da esplosione!

LIVORNO – Mia è un eroe a quattro zampe dopo aver salvato un intero condominio a Livorno da un’esplosione.

L’animale, un golden retriever di un anno e mezzo, ha abbaiato fino a quando il padrone, in piena notte, non si è svegliato accorgendosi dell’odore di bruciato. Il vicino aveva dato fuoco alla cucina del suo appartamento perché voleva suicidarsi e aveva acceso il gas.
Mia è stata allertata dall’odore di gas e ha iniziato ad abbaiare, intorno alle 2 della scorsa notte, svegliando il proprietario che ha poi chiamato i vigili del fuoco. L’uomo che ha appiccato il rogo è stato arrestato.

domenica 15 settembre 2013

Tom Bombadil

« Frodo e Sam ascoltavano come fossero incantati. Il vento si calmò: le foglie pendevano tranquille sui rami rigidi. Udirono un altro breve brano di canzone e poi all'improvviso apparve, saltellante e danzante sopra i rovi lungo il sentiero, un vecchio cappello malconcio con un alto cocuzzolo e una larga piuma blu infilata nella fascia. Con un altro salto e un altro balzo apparve alla loro vista un uomo, o comunque un personaggio che somigliava molto ad un uomo. Era troppo grande e pesante per essere un Hobbit, anche se forse non alto quanto uno della Gente Alta... »
            (Il Signore degli AnelliLa Compagnia dell'Anello, La Vecchia Foresta, libro primo, capitolo VI)

Tom Bombadil - chiamato dagli Elfi Iarwain Ben-adar (il Più Anziano e Senza Padre), dai Nani Forn e dagli Uomini Orald - è un personaggio di Arda, l'universo immaginario fantasy creato dallo scrittore inglese J.R.R. Tolkien. Egli nasce inizialmente nella raccolta di poemi Le avventure di Tom Bombadil, e viene poi inserito nel primo libro de Il Signore degli Anelli, La Compagnia dell'Anello.
Tom Bombadil è il «Signore» della Vecchia Foresta, che Meriadoc Brandibuck, Peregrino Tuc, Frodo Baggins e Samvise Gamgee attraversano durante il loro cammino, e a cui offre ospitalità e protezione per due notti. Vive in compagnia di Baccador, la Figlia del Fiume.
Spirito allegro e bizzarro, non è alto ma ha occhi azzurri e luminosi, viso rosso e rugosissimo e barba lunga e castana. Si diverte a parlare continuamente in rima o a cantare e ballare. È vestito con una giacca blu cielo, stivali gialli ed un consunto cappello dalla piuma blu.
Nonostante l'aspetto goffo, è padrone assoluto della sua foresta, dove il Male non può toccarlo. È in grado di vedere Frodo anche se porta l'Anello al dito ed è l'unico a poterlo toccare senza subirne l'influenza malvagia (altri personaggi, che pure hanno resistito alla malvagità dell'Anello, ne hanno comunque subito l'influenza e hanno dovuto combatterla). Inoltre quando se lo infilò al mignolo stranamente non divenne invisibile. Per questo motivo, durante il Consiglio di Elrond, viene discussa la possibilità di affidarglielo, affinché lo tenga al sicuro nella sua foresta per sempre. Bombadil però non avrebbe mai custodito l'Anello volentieri, ma, anche se avesse accettato, probabilmente dopo poco tempo se ne sarebbe dimenticato e forse l'avrebbe anche buttato via. Gandalf dice infatti che, fra tutte le creature della Terra di Mezzo, Tom è uno dei custodi più pericolosi per l'Unico Anello proprio perché simili cose non hanno presa nella sua vita.
Tom Bombadil è un personaggio molto antico. Nel capitolo Nella casa di Tom Bombadil alla domanda di Frodo che gli chiede
« Messere, chi sei? »
lui risponde, dando una enigmatica spiegazione riguardo alla sua esistenza:
« Il più anziano, ecco chi sono. Ricordate, amici, quel che vi dico: Tom era qui prima del fiume e degli alberi; Tom ricorda la prima goccia di pioggia e la prima ghianda. Egli tracciò i sentieri prima della Gente Alta, e vide arrivata la Gente Piccola. Era qui prima dei Re e delle tombe e degli Spettri dei Tumuli. Quando gli Elfi emigrarono a ovest, Tom era già qui, prima che i mari si curvassero; conobbe l'oscurità sotto le stelle quand'era innocua e senza paura: prima che da Fuori giungesse l'Oscuro Signore »

La natura del personaggio 

L'ipotesi più diffusa (unica che riporto perchè ce ne sono molte altre...troppe direi) è che Tom sia un Maia, come Sauron. Il dominio di Tom sulla Vecchia Foresta sarebbe qualcosa di simile alla Cintura di Melian per il Doriath. Il problema principale che incontra questa interpretazione è la straordinaria resistenza di Tom all'Unico Anello e ai suoi poteri, resistenza che pone il Signore della Vecchia Foresta di gran lunga al di sopra di altri Maiar come gli Istari, che sono invece pressoché incapaci di eliminare perfino la semplice attrazione nei confronti dell'oggetto magico. Potrebbe anche essere un membro stesso degli Istari, i quali sono ritenuti cinque, anche se nei Racconti incompiuti si fa cenno che ve ne potrebbero essere altri.
Gli Istari erano però Maia incarnati e come tali soggetti in forma diversa alle forze operanti nel mondo che li circonda e limitati nell'uso del proprio potere. In questo è possibile vedere la differenza tra un Maia che risiede e opera al di fuori di Aman (vedi Melian) e gli Istari, per spiegare con le parole di Gandalf, il perché l'Anello "non eserciti su di lui alcun potere". A questo proposito va detto che Gandalf stesso sembra comprenderne molto bene la mentalità, a suggerire un'affinità tra pari.

Questo post è dedicato a una persona in particolare che leggendolo capirà sicuramente....spero di non averti ferito

mercoledì 11 settembre 2013

Spiare le spie come 007!

C'E' CHI ASCOLTA MESSAGGI RADIO SEGRETI E INFORMAZIONI RISERVATE SENZA USARE APPARECCHI SPECIALI!
COSI' GLI SMANETTONI ORIGLIANO E REGISTRANO TUTTO!

Nonostante questa sia l'era del digitale, le comunicazioni tra i servizi segreti e i loro agenti si appoggiano ancora a tecnologie tradizionali, come le trasmissioni radio.
Queste ultime avvengono attraverso stazioni chiamate "number station", le cui comunicazioni sono trasmesse per brevi periodi e a orari e giorni prestabiliti.
In genere si tratta di una voce sintetizzata oppure di un bambino che legge una serie di numeri e lettere (messaggi cifrati).
Più raramente capita di ascoltare trasmissioni bizzarre, quali dialoghi telefonici o brani musicali.
La diffusione degli strumenti da radioamatori ha reso l'ascolto di queste stazioni molto più semplice, veloce e, soprattutto, non più esclusivo appannaggio dei servizi segreti.
Migliaia di appassionati esplorano l'etere in cerca di messaggi misteriosi o criptati, così da sentirsi veri 007 per qualche minuto.
Ma l'arrivo di Internet ha reso questa attività ancora più immediata.
Non solo esistono siti che tengono traccia delle stazioni individuate e delle loro trasmissioni(come questo),ma si trovano anche feed in streaming delle number station più conosciute, per cui il solo ascolto è sufficiente a utilizzare un qualunque lettore multimediale.
UNA SPIA CON LO SMARTPHONE
Per andare a caccia di stazioni numeriche o di altre frequenze curiose quando sono fuori casa, gli smanettoni usano applicazioni mobile sviluppate ad hoc.
La più scaricata è senza dubbio Global Tuners per sistemi Android.
Previa registrazione gratuita, consente di accedere alle stesse stazioni radio offerte dall'omonimo sito, sintonizzarle e consultare gli elenchi delle frequenze segnalate dagli utenti.
Per iOS e Android è inoltre disponibile l'applicazione HamSphere, che trasforma il dispositivo in una vera e propria ricetrasmittente virtuale.
L'applicazione può essere scaricata gratuitamente (immagino le vostre facce ora xD), ma per il suo utilizzo è necessario sottoscrivere un abbonamento annuale di 30 euro.
Entrambi gli store, ad ogni modo, sono pieni di applicazioni che permettono di ascoltare le trasmissioni radio in streaming sparse per il mondo ( quindi mi raccomando le lingue!), quali frequenze della polizia, dei pompieri o delle torri di controllo degli aeroporti.
L'app più rappresentativa tra queste ultime è 5-0 Radio, distribuita sia in versione gratuita, sia a pagamento.Permette di sintonizzarsi sui canali radio da tantissime zone del mondo...Italia compresa ;)

SUL WEB
Raggiungendo l'indirizzo http://priyom.org è possibile trovare varie informazioni sulle stazioni numeriche come la frequenza e l'orario in cui normalmente trasmettono.









P.S per evitare critiche inutili ci tengo a precisare che questo non è un sito che tiene conto delle stazioni e delle loro trasmissioni  la parentesi aperta in precedenza era solo a scopo umoristico 

domenica 8 settembre 2013

Invenzioni fallite? Tutti al Nonseum!!!!

Le migliori idee, dicono, vengono sotto la doccia. Ai più arditi, direttamente seduti sul water. Ma cosa succede se un’invenzione viene partorita dopo una sbronza colossale o, peggio, viene considerata una genialata solo dal suo inventore e dalla sua mamma? [ché si sa che per ogni mamma il suo piccolo è un genio incompreso].
La storia è costellata da una serie di invenzioni sbagliate, saltate fuori per caso, che però hanno riscosso un successo strepitoso. Ovviamente, perché utilizzate per tutt’altri scopi.


Qualche esempio? Come non ricordare Albert Hofman a cui dobbiamo l’invenzione dell’LSD mentre in realtà cercava un rimedio all’infertilità.
E non crediate che il brandy sia frutto di chissà quale ingegno: pare che nel Medioevo trasportare il vino fosse un bel problema poiché occupava spazio e pesava tantissimo. Si pensò bene, allora, di disidratarlo. Venne fuori, però, che aggiungere acqua all’arrivo non restituiva alla preziosa bevanda il sapore di un tempo. In compenso, dal vino disidratato si otteneva dell’ottimo brandy.
Purtroppo però, se anche le invenzioni migliori sono spesso figlie di un dio minore, cieco e anche parecchio ubriaco, ce ne sono alcune che di fortuna non ne hanno avuta affatto.
Da oggi, queste strampalate creazioni possono essere tutte ammirate nella loro inutilità al NONSEUM, un museo a loro dedicato allestito a Herrnbaumgarten, in Austria,  da un tale di nome Fritz Gall, inventore stanco di inventare invenzioni che non funzionavano che si è… inventato il museo delle invenzioni fallite.


Anonimizzatore portatile

Fra gli oggetti esposti, l’anonimizzatore portatile: siete stanchi di tenere sotto controllo gli Instagramers che fotografano la qualunque e filtrano anche lo scatto più insulso spacciandolo per un’opera d’arte? Andare in giro con un rettangolo di cartone nero attaccato ad una asticella vi consentirà di occultare la vostra identità in pubblico, così da non finire rimbalzati a vostra insaputa fra i siti di tutto il mondo.
Da anni provate a vedere pubblicato il romanzo che vi trasformerebbe nella nuova J.K. Rowling, ma il magico mondo dell’editoria continua a ignorarvi? Cambiate sistema e scrivete la bozza del romanzo a mano, ma con la matita senza mina, inventata per evitare di scrivere cose sbagliate.

A questo punto, però, sorge un dubbio: siamo sicuri che le invenzioni che non hanno avuto fortuna siano davvero invenzioni inutili? Del resto, anche Leonardo da Vinci ha dovuto aspettare un paio di secoli prima di essere riconosciuto un genio! Il dubbio è legittimo, per questo vi proponiamo una carrellata dei migliori (si fa per dire!) marchingegni, direttamente dalle sale del Nonseum. Genio o follia? Decidete voi…
La catenella ferma-tappo di champagne

Spazzolino a vento

Slittino pieghevole

Scarpa con rossettacco + Scarpa con tacco anti-sanpietrino

Toeletta mobile

Bi-sigaretta antifumo

Occhiali buco della serratura per aspiranti guardoni

Sacchi a pelo per pipistrelli

Inclina-piatto da brodo

Mollette anti-vento a chiusura ermetica

SEMBRA un fanculizzatore portatile a manovella MA IN REALTA' è uno 
          scaccolatore portatile a manovella!!!

venerdì 6 settembre 2013

Leonidas da Silva e le rovesciate

Il calciatore brasiliano famoso per le acrobazie di gioco è celebrato da un doodle di Google nel centenario della sua nascita



Leonidas da Silva, un grande campione di calcio brasiliano che era nato cento anni fa a Rio de Janeiro, è ritratto nel “doodle” che Google oggi sostituisce al suo logo consueto sulle pagine del motore di ricerca. La grafica creata da Google si riferisce al tratto di gioco più famoso di Leonidas da Silva (noto anche semplicemente come Leonidas), giocatore di grandi capacità acrobatiche, ovvero la sua rovesciata: nelle costruzioni leggendarie della storia del calcio l’invenzione della “rovesciata volante” (a volte detta “bicicletta”) è attribuita di volta in volta a Leonidas da Silva o all’italiano Carlo Parola, o prima di loro al cileno Ramon Unzaga, ma il tema è assai controverso.
A vent’anni Leonidas da Silva esordì nella nazionale brasiliana, dopo aver giocato in diverse squadre di Rio, e subito dopo fu acquistato dal Penarol, grande squadra uruguayana: poi giocò nelle più forti squadre brasiliane, il Vasco de Gama, il Botafogo, il Flamengo (con cui vinse un campionato per ciascuna) e il San Paolo, dove finì la carriera nel 1950. Poi fece brevemente l’allenatore e per molti anni il commentatore sportivo.
Leonidas da Silva ha giocato i Mondiali di calcio del 1934 (il Brasile fu eliminato subito ma lui segnò contro la Spagna, a Genova) e del 1938, quando fece sette gol e per farlo riposare non fu messo in squadra nella semifinale che il Brasile perse con l’Italia (che avrebbe vinto il torneo). Fu presto noto tra gli appassionati di calcio di tutto il mondo come “l’uomo di gomma” o “diamante nero”. Morì a 91 anni nel 2004, dopo trent’anni di malattia di Alzheimer che lo aveva costretto a interrompere il suo lavoro di radiocronista.


LE 10 CASE PIU' INCREDIBILI DEL MONDO

Le dieci case + incredibili del mondo 














La casa capovolta - Szymbark (Polonia). Non ci sono parole... anche all'interno i mobili sono appesi al contrario.




Piano House - An Huo (Cina). Che ve ne pare? La casa è a forma di piano e la scala d'accesso è dentro il violino.













Haines Shoe house - Hellam Pennsylvania (USA) Genialata di un magnate delle calzature. Casa su 5 livelli.









Whang Nga Guesthome - Dalat (Vietnam). Progettata dalla figlia di un vecchio presidente del Vietnam, al suo interno ha anche alberi veri.

















Crooked House - Losot (Polonia) È la casa di un famoso architetto che in principio si era messo in testa di creare un drago, poi è venuta fuori 'sta roba. Fantastica.





















Woodland Home - Pembrokemshire (UK). Questa casa è costata solo 3.000 sterline al proprietario che l'ha costruita tutta da solo in 4 mesi. Un mito o un hobbit?






Virginia Lord - Virginia (USA) 











Tree House by Tagasugi (Japan). Non sembra un po' instabile anche a voi?











Ice House Cie - Groenlandia. Un po' di umidità?















Space House Chattanooga, Tennessee (USA) E di questo matto che ne dite?



E con quest'ultima si conclude la serie delle 10 case + incredibili del mondo ma non preoccupatevi tra poco uscirà una serie in credibile come questa e forse di più quindi tornate a guardare!!!!

Terry Brooks -IL CICLO DEL VIAGGIO DELLA JERLE SHANNARA-

IL CICLO DEL VIAGGIO DELLA JERLE SHANNARA

È passato più di un secolo dagli avvenimenti descritti nel "Ciclo degli eredi di Shannara", e la guerra tra gli Elfi e la Federazione continua ancora minacciando l'esistenza stessa del mondo di Shannara. Il presente ciclo ruota intorno alla missione, irta di sconosciuti pericoli e insidiata da nemici temibili, dell'ultimo druido di Paranor, Walker Boh, alla ricerca di tesori dal valore inestimabile: le Pietre Magiche, scomparse da decenni, e una potentissima "magia fatta di parole", in grado di cambiare per sempre chi la possiede e che potrà forse porre fine al secolare conflitto. Trent'anni prima, il principe degli Elfi Kael Elessedil era partito per impadronirsi della leggendaria magia e non aveva mai più fatto ritorno, benché avesse con sé le Pietre Magiche che fino a quel momento avevano sempre protetto i membri della famiglia reale. Quando ormai si è rinunciato a cercarlo, Kael viene ritrovato morente nel mare dello Spartiacque. Unica testimonianza delle traversie da lui vissute nei trent'anni precedenti è una mappa coperta di simboli misteriosi che porta ancora con sé. E Walker è il solo uomo vivente in grado di leggerli. Seguendo le indicazioni della mappa, gli Elfi organizzano una spedizione capitanata dal druido, che però è ostacolata dagli agguati di chi vorrebbe distruggere il regno degli Elfi: la terribile Strega di Use e il suo misterioso maestro, Morgawr, mezzo uomo e mezzo rettile, che si nutre di anime e comanda un esercito di morti viventi praticamente impossibili da fermare.
Il Ciclo del viaggio della Jerle Shannara comprende i seguenti libri:


  • La strega di Ilse
  • Il labirinto
  • L'ultima magia