Visualizzazioni totali

venerdì 20 dicembre 2013

Lo hobbit-La desolazione di Smaug

Sotto la guida di Thorin scudodiquercia Gandalf, Bilbo e i nani sono in viaggio verso la Montagna Solitaria. Per raggiungere la meta occorre attraversare il Bosco Atro, territorio degli Elfi.
Le profonde avversità tra la razza dei nani e quella elfica causano un forzato rallentamento dei protagonisti che, salvati da Bilbo, riprendono il proprio cammino verso Esgaroth sino al raggiungimento del covo di Samug.
La desolazione di Smaug si distingue immediatamente dal film che lo precede.  Jackson affina ancora di più le tecniche di ripresa regalando scenografie e battaglie incredibili.
I paesaggi pur mantenendo la cupezza già evidenziata nel precedente capitolo risultano credibili vista la numerosa mole di dettagli a cui il cinasta non rinuncia mai.
Anche i costumi e il corredo delle armi sono assolutamente perfetti e riguardo ai combattimenti credo che sia stato fatto un vero passo in avanti perchè l’epicità di alcune scene è assolutamente galvanizzante (ricordate queste parole: “botti nel fiume”).
Osservando gli scontri, lunghi e numerosi, disseminati lungo la pellicola si ci si rende conto del lavoro di ricercatezza che è stato fatto in sede di studi preliminari per creare dei distinti stili di combattimento per ciascuna razza.
La brutalità degli orchi è estrema, violenta e ad essa si contrappone la forza cieca dei nani sopra la quale si erge il nobile ed algido stile di combattimento elfico.
Ciò non toglie che, a prescindere dallo stile, ogni scontro si chiuda sempre con un massacro fatto di decapitazioni e violenza che sembra presa in prestito da “I mercenari” piuttosto che da un racconto fantasy.

Nessun commento:

Posta un commento